Dal Sadismo al Bdsm, storia di un frustino Parte Prima

Benvenuti nell’oscuro e tenebroso mondo del sadismo (e successivamente del masochismo)…
Buttata lì cosi, senza neanche un frustino in mano per far capire chi è il dominante, sembra una frase tanto per, in realtà è l’inizio corretto
di una piccola e se volete discutibile disamina su queste pratiche a quanto pare molto diffuse un po’ in tutto il mondo.
Non ci occuperemo ovviamente della parte più “sessuale”, piuttosto andremo a ritroso nel tempo per capire le origini e per scoprire quanto vecchia sia questa pratica.
E proprio partendo dagli inizi, dobbiamo subito parlare di Donatien Alphonse François de Sade, o più comunemente “il marchese De Sade”, siamo fra la metà del settecento e gli inizi dell’ottocento.

Ora, tale pratica dubito che sia nata in quel periodo, anzi, onestamente credo che sia vecchia come il mondo ma il nome viene proprio da questo signore.
Ovviamente aristocratico, ovviamente francese… (la culla della civiltà).
La storia Del Marquis De Sade, ha qualcosa di avventuroso, tralasciando la parte prettamente legata al sesso, per il resto, davvero rocambolesca a dir poco.
Cominciando dai suoi natali e dalle parentele che la sua famiglia aveva. Per fare qualche piccolo esempio era il nipote pensate un po’ di Richelieu, come amico di famiglia aveva un tipo che si faceva chiamare Voltaire e mi fermo qui ma potrei elencare fior fiore di nomi noti e soprattutto di nobiltà del tempo Francese…

Il ragazzo, diciamo che aveva un qualche piccolo problemino, er,a come si diceva al tempo un tantinto libertino, non si faceva grossi problemi oltretutto con donne uomini orge e chi più ne ha piu ne metta. Addirittura
non disdegnando utilizzo di “roba chimica” che al tempo si pensava fosse afrodisiaca (uno dei suoi arresti fu dovuto anche per un caso di avvelenamento legato ad una violenza con tanto di sodomizzazione).
Visto il periodo storico, questa sua tendenza gli ha procurato non pochi problemi legali, difatti, è stato incarcerato piu e piu volte anche se, in effetti oltre che problemi sessuali ha anche avuto svariati problemi monetari. Ad ogni modo, nella vita o se vogliamo dire, per vivere, scriveva storie, o rappresentazioni teatrali, non sempre legate alle sue abitudini sessuali, mentre il suo hobby era fare orge violenze e via così dicendo.
Sodomita, amava picchiare, e farsi picchiare, oltre che avere rapporti come dire… “a tutto tondo”, purtroppo per lui e per le sue vittime, non sempre la controparte era a conoscenza di cosa sarebbe accaduto,
spesso addirittura usava violenza e chiedeva di essere picchiato anche da persone ” normali”, si narra che perfino la moglie con cui ebbe 3 figli almeno una volta abbia partecipato a questi, momenti di libertinaggio estremo.
Diciamo e colui che ha dato il nome al genere, ma sicuramente, specie ragionando sull’emancipazione della donna, che al tempo era considerata poco meno che animale domestico, credo fosse plausibile pensare che il sadismo e il sadomasochismo fossero state pratiche diffuse anche prima del risorgimento Francese.
Continuando la nostra analisi del fenomeno (sadismo e masochismo) dobbiamo subito prendere in considerazione altre, importanti e interessanti osservazioni, una di queste mi ha colpito, quella del filosofo, anche lui francese Gilles Deleuze, in riferimento alle abitudini sado masochiste e questo motivo principalmente mi ha fatto decidere per la creazione di due distinti articoli, uno per sadici e l’altro maochisti.

Per farla breve il famoso filosofo Deleuze diceva: ” la relazione fra sadico e masochista è impossibile, essendo il primo coinvolto in una sorta di operazione destrutturante del potere nella relazione (quindi facendo saltare ogni possibile accordo), laddove il secondo è piuttosto attratto dalle forme di istituzionalizzazione della relazione all’interno di una cornice contrattuale.
Pertanto il sadico, tendenzialmente, al di fuori di una cornice minima regolamentare come quella detta del SSC (sano sicuro e consensuale, tipica delle relazioni BDSM) può spingere la sua azione fino a soprassedere o rinunciare al consenso esplicito della “vittima” dei suoi gesti, o addirittura, nei casi di sadismo patologico, fino ad oltrepassare i limiti della legalità rendendosi responsabile di atti lesivi dell’integrità psicofisica o addirittura della vita di colui o colei su cui agisce.”
Non vi stupisca la sua diffusione cosi in crescita, molti teorizzano che il piacere e il dolore sono due facce della stessa medaglia per certi versi molto simili.
E non nascondiamocelo, un po’ del Marquis De Sade, scorre anche dentro le nostre vene.
Un piccolo consiglio, un gioco e bello finché è un gioco, ci sono dei limiti ben precisi che devono essere marcati quanto basta per non andare oltre.
L’importante è non andare come dicevamo “oltre” con un rapporto border line che magari potrebbe nascondere una qualche turbe psicologica anche grave.
Per cui, buon divertimento!

A. A.

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